Nell’ipotesi di rinnovo di contratto vengono discusse le cifre lorde. Ciò che interessa in modo preminente i colleghi è sapere però a quanto ammonteranno gli aumenti netti. La relativa complessità delle vigenti disposizioni in materia di tassazione non deve però diventare un alibi per alcuni sindacati o l’occasione per sbandierare cifre “farlocche”. Come si può ben vedere, in ogni busta paga vengono evidenziate le trattenute previdenziali e quelle fiscali. Per le trattenute previdenziali, nel caso in cui si parli di lordo dipendente e quindi la quota previdenziale a carico dell’Amministrazione sia stata già assolta, va tolta soltanto la quota a carico del dipendente che ammonta all’8,80% del totale, più il cosiddetto fondo credito dello 0,35%. Alla somma decurtata delle imposte previdenziali va applicata l’imposta fiscale. L’Irpef, come tutti sanno, è un’imposta progressiva: vuol dire che la quota percentuale di reddito assorbita aumenta in proporzione al reddito stesso. Attualmente sono previsti questi scaglioni: 23% fino a 15.000 euro, 27% per i redditi tra 15.001 e 28.000 euro, 38% per quelli compresi tra 28.001 e 55.000 euro e così via a salire. Appare di immediata comprensione come alla pressoché totalità dei colleghi attenga un’aliquota massima pari al 38%. In virtù di quanto sopra esposto, ci rimane difficile realizzare in che modo il SIAP abbia recuperato le cifre nette che vengono pubblicate. Dubbi che riguardano essenzialmente due punti: il primo è l’applicazione dell’aliquota media del 27%, circostanza che può essere tranquillamente bollata come fumosa: le risorse aggiuntive stanziate verranno tassate prevalentemente al 38%. Il secondo dubbio che ci pervade è come mai le cifre lorde siano state decurtate soltanto delle imposte fiscali e non delle imposte previdenziali. Dimenticanza? Refuso? Errore di “propaganda”? Certo, il fatto che su somme residuali, come ad esempio l’indennità di vacanza contrattuale, la tassazione sia stata applicata in modo corretto è abbastanza curioso. Per questo, leggendo l’allegata tabella ci viene da sorridere, e siamo sicuri che le ipotesi proposte renderebbero meno amaro il boccone ai colleghi. Purtroppo non trovano alcun riscontro nella realtà.
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