«I servizi di ordine pubblico sono servizi particolarmente delicati e complessi. È sacrosanto il diritto sancito dalla Costituzione di manifestare ma è anche vero che l’autorità provinciale di pubblica sicurezza ha la facoltà di organizzare i servizi e dare delle prescrizioni a garanzia della sicurezza pubblica». Lo ha detto Giuseppe Coco, Segretario Generale aggiunto del SAP, ai microfoni di ‘Radio anch’io’, su Rai Radio 1, in merito alla manifestazione di venerdì scorso a Pisa. «In quel caso era stato prescritto e previsto uno sbarramento che impedisse ai manifestanti di arrivare in una zona dichiarata off-limits per ragioni di ordine pubblico», ha ricordato, precisando che «l’esperienza ci insegna che vengono utilizzati studenti e giovani come testa d’ariete per sfondare il cordone» e consentire le infiltrazioni «di antagonisti e facinorosi. Quello che è difficile valutare a priori, prima della manifestazione, è quello che accadrà dopo».
Nel momento in cui il corteo è entrato a contatto con il cordone ed è subentrato il rischio che gli agenti rimanessero schiacciati contro il mezzo messo a sbarramento della via «ritengo sia stata necessaria una carica di alleggerimento. Da padre di famiglia e genitore di adolescenti credo che nessuno di noi torni a casa soddisfatto nell’avere utilizzato uno sfollagente nei confronti di ragazzini. Il problema è che ci sono delle regole e dobbiamo stabilire se le regole date dall’autorità di pubblica sicurezza debbano essere rispettate oppure no. Il rischio – ha concluso Coco – è che spesso queste manifestazioni poi degenerano e noi dobbiamo evitarlo nell’interesse collettivo».
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