PROVVEDIMENTO SENZA PATERNITA’ CHE HA ESCLUSO NOSTRI RAPPRESENTANTI
Roma, 27 nov. (Adnkronos) – Il Cocer Carabinieri, riunito a Milano con i rappresentanti del Nord-Ovest (Regione Lombardia, Liguria e Piemonte-Valle d’Aosta), “appreso che il governo ha ottenuto una delega in bianco sulla riforma del welfare che prevede un innalzamento dei limiti d’eta’ per la quiescenza dei militari e delle Forze dell’Ordine, la diminuzione dei coefficienti con la riduzione della pensione tra il 6-9%, escludendo dai lavori particolari-usuranti gli appartenenti ai comparti di Sicurezza e Difesa, rimane profondamente deluso e disorientato”. E’ quanto si legge in un comunicato del Cocer dell’Arma.
“L’aspetto grave -prosegue il Cocer Cc- e’ che, ancora una volta, il provvedimento, ad oggi senza paternita’, e’ stato concertato con i sindacati confederali, escludendo i legittimi rappresentanti (Cocer e sindacati di Polizia) coinvolti pienamente dal disegno di legge che colpisce quasi 500mila operatori e le rispettive famiglie, estromettendo inspiegabilmente anche i ministri competenti e le relative commissioni parlamentari”.
“I delegati presenti alla riunione nel capoluogo lombardo -ricorda ancora il Cocer dei Carabinieri- alla delusione uniscono anche uno sconforto totale scaturito dal fatto che, mentre nel tavolo permanente, presso la Funzione Pubblica, presieduto dal sottosegretario Scanu, si discute su come formalizzare la specificita’ da attribuire agli appartenenti dei comparti di Sicurezza e Difesa gia’ esplicitata nel Dpef 2008 e richiamata sul documento approvato un sede di rinnovo contrattuale, denominato ‘Guida per il patto sulla sicurezza’, sottoscritto dal Presidente del Consiglio (31 luglio 2007), si cerca di comprimerli all’interno del Pubblico Impiego, disconoscendo le peculiarita’ professionali di chi deve garantire, senza soluzione di continuita’, con spirito di sacrificio e senso di abnegazione, la sicurezza del Paese”.
“Qualora il provvedimento annunciato -si conclude nella nota- ottenesse l’approvazione, il Cocer carabinieri, fortemente umiliato per l’ennesima disattenzione governativa, attuerebbe forme democratiche di contestazione per richiamare l’attenzione di tutti i rappresentanti degli organi costituzionali e parlamentari, pienamente convinto che gli effetti della norma, oltre che a penalizzare la categoria, inesorabilmente si ripercuoterebbero sulla sicurezza dei cittadini, proprio nel momento in cui vi e’ una maggiore richiesta, e chiedera’ al comandante generale dell’Arma di riunire a Roma tutti gli organismi di rappresentanza per far sentire il dissenso di tutto il personale”.
(Rex/Opr/Adnkronos) 27-NOV-07 19:34
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