Desta serie preoccupazioni e riflessioni la scure alle libertà fondamentali che il Dipartimento, con la circolare sull’uso dei social network del 24 ottobre scorso, vorrebbe far cadere su alcuni cittadini solamente perché appartenenti alla Polizia di Stato. Difatti, nessuno dubita che il nostro ordinamento ammetta il trattamento differenziato in situazioni diverse, ma nella circolare l’ulteriore richiamo alla messaggistica privata induce a ritenere che la finalità siano quelle di limitare fortemente la libertà di espressione dei poliziotti persino nelle conversazioni non pubbliche. Per tale motivo abbiamo inviato una lettera al Presidente della Repubblica, quale garante della Costituzione e dei principi fondamentali che la caratterizzano.
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