(ANSA) – ROMA, 26 NOV – “La mancata chiarezza sulle regole di ingaggio e i tagli alle risorse sono alla base del fallimento delle attuali politiche migratorie in Italia e della chiusura dei Cie, senza contare che fu un errore cinque anni fa introdurre il reato di clandestinita’ e aumentare i tempi di permanenza in queste strutture”. Lo afferma Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“I migranti – spiega Tanzi – non sono detenuti, ma neppure possono godere di uno stato di liberta’ piena. Sono ‘trattenuti’ e non abbiamo regole di ingaggio adeguate. Pertanto le forze dell’ordine hanno poco spazio di manovra e non e’ possibile prevenire nel modo migliore le violenze che colpiscono in primis i poliziotti, oltre ai disagi per i cittadini e ai danneggiamenti alle strutture”.
“Eravamo e siamo contrari al reato di immigrazione clandestina – prosegue il segretario del Sap – perche’, cosi’ strutturato, non serve ad espellere realmente gli stranieri dal territorio nazionale e aggrava il lavoro delle forze di polizia. Da incoscienti, poi, e’ stato allungare i tempi di trattenimento nei Cie, con l’aumento vertiginoso di danneggiamenti e rivolte che ha portato alla situazione attuale”.
“L’unica cosa che e’ possibile fare adesso – conclude il sindacalista – e’ chiedere al Parlamento un intervento legislativo urgente per ristabilire, anche in tema di immigrazione, la certezza del diritto e, soprattutto, norme cogenti che permettano di punire e sanzionare i clandestini che commettono reati. Cosa che oggi non avviene”. (ANSA) NE/APE XQKT
Immigrazione: il declino dei Cie, chiusi 6 su 13
Danneggiamenti e rivolte, capienza ridotta da 1.851 a 749 posti
(ANSA) – ROMA, 26 NOV – Centri di identificazione ed espulsione in crisi. Dei 12 istituiti, ne sono stati chiusi sei e la capienza e’ stata ridotta in altri quattro a causa di danneggiamenti e rivolte, secondo quanto si apprende da dati del Viminale. Il risultato e’ che mentre la capienza complessiva delle strutture e’ di 1.851 posti, la ricettivita’ effettiva e’ di sole 749 persone. Ancora meno sono gli ospiti attualmente presenti (564 fino a qualche giorno fa). L’ultimo Cie a chiudere i battenti e’ stato quello di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), lo scorso 6 novembre. In precedenza erano stati sbarrati quelli di Brindisi, Bologna, Crotone, Modena e Trapani Vulpitta. Per tutti l’indicazione ufficiale della chiusura e’ attribuita a “lavori straordinari di manutenzione”. Capienza ridotta in quello di Bari da 196 a 112 posti in seguito ad una class action presentata da alcuni legali. Meno posti anche a Milano (da 132 a 28), Roma (da 360 a 222), Torino (da 210 a 98). (ANSA) NE/APE XQKT
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