Uva, Sap: “Cosa sarebbe successo in caso di richiesta di condanna?”
(ANSA) – Roma, 16 GEN – “Ieri il procuratore capo della procura di Varese in persona, nelle vesti di pubblico ministero al processo Uva, ha chiesto l’assoluzione con formula piena per i 6 poliziotti e i 2 carabinieri imputati sostenendo che non esiste alcuna prova di lesioni sul corpo dell’operaio, come per altro dimostrato anche dai consulenti medico – legali della famiglia del deceduto. Una notizia che oggi doveva campeggiare sulle prime pagine di tutti i quotidiani e che invece il circuito mediatico, tranne qualche nobile eccezione, ha sostanzialmente ignorato. Se il pm avesse chiesto la condanna dei miei colleghi, oggi su giornali e tv non si parlerebbe d’altro. Una vergogna”. Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap, che aggiunge: “Sono fermamente convinto, avendo analizzato e studiato le carte di questo processo, che alla fine ci sarà una sentenza positiva per i miei colleghi”.
Caso Uva, silenzio mediatico su richiesta assoluzione pm. Sap accusa “partito anti-polizia”
Roma, 16 gennaio 2016 – (AdnKronos) – “Il procuratore capo della procura di Varese in persona, nelle vesti di pubblico ministero al processo Uva, ha chiesto l’assoluzione con formula piena per i 6 poliziotti e i 2 carabinieri imputati sostenendo che non esiste alcuna prova di lesioni sul corpo dell’operaio, come per altro dimostrato anche dai consulenti medico – legali della famiglia del deceduto. Una notizia che oggi doveva campeggiare sulle prime pagine di tutti i quotidiani e che invece il circuito mediatico, tranne qualche nobile eccezione, ha sostanzialmente ignorato. Se il pm avesse chiesto la condanna dei miei colleghi, oggi su giornali e tv non si parlerebbe d’altro. Una vergogna”. E’ quanto afferma in una nota il segretario del Sap, Gianni Tonelli. “I poliziotti e i carabinieri coinvolti in questa brutta vicenda – dice – hanno subìto, come in altri casi simili, un accanimento senza precedenti, hanno patito danni sul piano professionale, familiare e personale che non sono recuperabili, dovendo combattere e tentare di difendersi non solo nei tribunali ordinari, ma anche in quelli mediatici alimentati dal potente partito dell’antipolizia e degli allergici alle divise che trova aderenti anche nelle nostre Istituzioni e in Parlamento. L’oscuramento mediatico odierno – conclude – è figlio di questa situazione e io sono profondamente indignato. Sono comunque fermamente convinto, avendo analizzato e studiato le carte di questo processo, che alla fine ci sarà una sentenza positiva per i miei colleghi. E poi ne vedremo delle belle!”
Caso Uva, Tonelli (Sap): silenzio mediatico su pm che vuole assoluzione agenti
(AGENPARL) – Roma, 16 gen 2016 – “Ieri il procuratore capo della procura di Varese in persona, nelle vesti di pubblico ministero al processo Uva, ha chiesto l’assoluzione con formula piena per i 6 poliziotti e i 2 carabinieri imputati sostenendo che non esiste alcuna prova di lesioni sul corpo dell’operaio, come per altro dimostrato anche dai consulenti medico – legali della famiglia del deceduto. Una notizia che oggi doveva campeggiare sulle prime pagine di tutti i quotidiani e che invece il circuito mediatico, tranne qualche nobile eccezione, ha sostanzialmente ignorato. Se il pm avesse chiesto la condanna dei miei colleghi, oggi su giornali e tv non si parlerebbe d’altro. Una vergogna”.
Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
“‘I poliziotti e i carabinieri coinvolti in questa brutta vicenda – dice Tonelli – hanno subìto, come in altri casi simili, un accanimento senza precedenti, hanno patito danni sul piano professionale, familiare e personale che non sono recuperabili, dovendo combattere e tentare di difendersi non solo nei tribunali ordinari, ma anche in quelli mediatici alimentati dal potente partito dell’antipolizia e degli allergici alle divise che trova aderenti anche nelle nostre Istituzioni e in Parlamento. L’oscuramento mediatico odierno è figlio di questa situazione e io sono profondamente indignato. Sono comunque fermamente convinto, avendo analizzato e studiato le carte di questo processo, che alla fine ci sarà una sentenza positiva per i miei colleghi. E poi ne vedremo delle belle!”
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