CASO FERRULLI: ASSOLUZIONE DEFINITIVA PER I POLIZIOTTI: UNO SCHIAFFO IN FACCIA AL PARTITO DELL'ANTIPOLIZIA

CASO FERRULLI: ASSOLUZIONE DEFINITIVA PER I POLIZIOTTI: UNO SCHIAFFO IN FACCIA AL PARTITO DELL’ANTIPOLIZIA

Assolti definitivamente in Cassazione i quattro poliziotti che dal giugno del 2011, dopo la morte del 51enne Michele Ferrulli, avvenuta durante le operazioni di arresto, hanno subito oltre ad...

Assolti definitivamente in Cassazione i quattro poliziotti che dal giugno del 2011, dopo la morte del 51enne Michele Ferrulli, avvenuta durante le operazioni di arresto, hanno subito oltre ad un processo giudiziario, anche un vero e proprio processo mediatico e di disumanizzazione.

La quinta sezione penale della Cassazione, respinge i ricorsi dei legali dei familiari di Ferrulli e della Procura generale di Milano, contro la sentenza d’Appello, confermando le assoluzioni con la formula “il fatto non sussiste”.

«Sono proprio contento – commenta Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) – questo è uno schiaffo in faccia al partito dell’Antipolizia che rimesta nella menzogna per poter raggiungere i propri obiettivi ideologici. Noi del Sap siamo per la massima trasparenza e per la massima garanzia nei riguardi dell’esercizio della funzione pubblica di cui siamo titolari – e prosegue – Per questo motivo abbiamo chiesto delle telecamere su ogni divisa, in ogni auto e nelle celle di sicurezza sotto il regolamento del garante della privacy, proprio perché non abbiamo nulla da temere».

Casi come quello Uva, come quello Ferrulli, come quello Narducci o come altri casi, sono la dimostrazione palese che si cerca per altri fini, a volte neppure molto nobili, di strumentalizzare l’operato delle Forze dell’Ordine.

«Purtroppo noi lavoriamo con la metà del cielo negativa e per forza di cose ci misuriamo spesso con eventi infausti che sfociano in eventi tragici – dice ancora Tonelli – accusare la Polizia sarebbe come accusare un medico ogni volta che in ospedale muore qualcuno. Non è accettabile questo atteggiamento che chiaramente ha delle radici profonde nella storia del nostro Paese. E’ atteggiamento autolesionista, è un atteggiamento che non ha nessuna ragione di dover esistere. Siamo noi i primi ad esigere la massima trasparenza nell’esercizio della nostra funzione. Non è accettabile tutta la strumentalizzazione che viene assolutamente fatta sul nostro operato. Adesso chi risarcirà i colleghi e le loro famiglie per il processo di disumanizzazione patito? Chi risarcirà le famiglie dalle ansie, dalla vergona, visto che sono stati additati come orchi, mostri?»

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