"Caso Bonato": due pesi, due misure

“Caso Bonato”: due pesi, due misure

Bonato, due pesi e due misure con l’ex br e i “serenissimi” Roma, 03 NOV (Velino) – Il sottosegretario agli Interni di Rifondazione comunista Francesco Bonato, che ha l’onore...
Bonato, due pesi e due misure con l’ex br e i “serenissimi”
Roma, 03 NOV (Velino) – Il sottosegretario agli Interni di Rifondazione comunista Francesco Bonato, che ha l’onore di avere alle sue dipendenze l’ex brigatista rosso Renato del Bello, ha definito “inaccettabile” l’articolo con cui il quotidiano Libero ha svelato una cicostanza oggettivamente singolare. E sembra esserlo ancora di piu’ alla luce dell’intransigenza dimostrata dallo stesso Bonato in occasione del dibattito parlamentare sull’episodio dei “serenissimi” che avevano dato l’assalto, in dissenso con la Lega Nord, al campanile di san Marco. In quell’occasione, Bonato, assimilando l’episodio a un atto terroristico, laveva usato parole di fuoco per bollarlo come “un fatto di inaudita gravita’”.
Questo l’intervento di Bonato alla Camera dei deputati il 14 maggio del 1997. “Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, onorevoli rappresentanti del Governo, credo anch’io che cio’ che e’ avvenuto nelle prime ore di venerdi’ 9 maggio a Venezia, con l’assalto al campanile di piazza San Marco da parte degli otto uomini del cosiddetto commando della Serenissima Veneta Repubblica, sia un fatto di inaudita gravita’. Lo e’ perche’ imprime un indubbio salto di qualita’ ad una strategia tanto delirante quanto pericolosa, che ha visto nell’azione della Liga Veneta prima e della lega nord poi, senza alcuna soluzione di continuita’, il suo oggettivo terreno di coltura.
GIANPAOLO DOZZO. Ma stai zitto, Bonato! Stai zitto, petrolchimico!
PRESIDENTE. Onorevole Dozzo, la richiamo all’ordine per la seconda volta. Al terzo richiamo esce dall’aula!
GIANPAOLO DOZZO. Esco, Presidente, non si preoccupi, non voglio sentire queste … (Applausi dei deputati dei gruppi della sinistra democratica-l’Ulivo, di rifondazione comunista-progressisti e dei popolari e democratici-l’Ulivo – Applausi polemici dei deputati del gruppo della lega nord per l’indipendenza della Padania)!
PRESIDENTE. Se esce subito, e’ meglio! Prosegua pure, onorevole Bonato.
FRANCESCO BONATO. Una strategia ed una linea politica per troppo tempo sottovalutate da parte di pressoche’ tutte le forze politiche democratiche, ad eccezione della nostra.
Basterebbe ricordare, senza andare troppo in la’ nel tempo, il comportamento e l’atteggiamento assunto dalle forze politiche veneziane in occasione del raduno leghista nella citta’ lagunare del 15 settembre ultimo scorso per avere una testimonianza ed una conferma di tale sottovalutazione…
MARIO BORGHEZIO. Pensa agli alpini!
FRANCESCO BONATO. …e che la lega, che ha raccolto le proprie fortune elettorali dando voce e rappresentanza ai sentimenti piu’ meschini…
GUIDO DUSSIN. Sei tu meschino! Sei un meschino di natura!
FRANCESCO BONATO …della rivolta fiscale e della rottura di ogni residuo margine di solidarieta’ tra le diverse aree territoriali del paese abbia costituito il punto di riferimento politico di costoro appare indubbio (Proteste dei deputati del gruppo della lega nord per l’indipendenza della Padania). Ne consegue che quella della secessione non e’ una bandiera agitata in maniera propagandistica, ma e’ l’ovvia e naturale conseguenza di una escalation di posizioni politiche…
PAOLO BAMPO. Tien An Men!
PRESIDENTE. Onorevole Bampo, la richiamo all’ordine!
FRANCESCO BONATO. …irresponsabili e prive di qualsiasi fondamento storico-culturale. (segue) (pal) 031607 NOV 06

Bonato, due pesi e due misure con l’ex br e i “serenissimi” (2)
Roma, 03 NOV (Velino) – PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Bonato. Colleghi, non credo che i cittadini che stanno ascoltando il dibattito possano aver fiducia quando si tengono comportamenti di questo genere (Applausi dei deputati dei gruppi della sinistra democratica-l’Ulivo, dei popolari e democratici-l’Ulivo, di rifondazione comunista-progressisti e di rinnovamento italiano)!
GIACOMO STUCCHI. Si’, ma e’ colpa anche di chi sta parlando!
FRANCESCO BONATO. Ne consegue – dicevo – che quella della secessione non e’ una bandiera agitata in maniera propagandistica, ma e’ l’ovvia e naturale conseguenza di una escalation di posizioni politiche irresponsabili e prive di qualsiasi fondamento storico-culturale che si innesta, pero’, in un clima denso di sentimenti di paura e rancore che attraversano lo stato d’animo di una parte della societa’ settentrionale nei confronti dello Stato: paura per un avvenire percepito come precario ed incerto, determinato da forze esterne al sistema di controllo democratico; rancore per aver perduto le solide protezioni che per quasi cinquant’anni i governi democristiani e socialisti avevano pur sempre garantito alla parte piu’ forte e fedele della societa’ veneta e settentrionale. Ecco dunque che per garantire e prolungare questo presente, per tutelare i vantaggi ed i privilegi rispetto ad altre aree del paese diventa necessario diffondere ed espandere il piu’ possibile ogni forma di egoismo territoriale, anche mediante l’esaltazione di aspetti folcloristici, simbolici, ideologici e pseudostorici che concorrono a costruire un’identita’ collettiva, ma soprattutto diventa indispensabile ed improcrastinabile fomentare ogni forma di separatismo che cerchi di adeguare le carte geopolitiche, cosi’ come le istituzioni pubbliche, alle necessita’ e ai voleri della unita’ dei business naturali, secondi i dettami della competizione globale.
È questo, dunque, l’humus in cui hanno lavorato per anni irresponsabilmente e colpevolmente la Liga veneta e la lega nord. Percio’ parliamo di oggettive responsabilita’!
GIACOMO STUCCHI. Tasi!
UGO PAROLO. Vai in Siberia! È vostra la responsabilita’!
FRANCESCO BONATO. È dunque questo il disegno sovversivo che si nasconde dietro la presentazione, per certi versi carnevalesca, che ha caratterizzato l’assalto in piazza San Marco. Un carro armato di latta non puo’, pero’, oscurare il fatto che una parte della societa’ del nord-est, ancorche’ per fortuna minoritaria, e’ interessata ad attuare una cesura nel nostro paese che le consenta di entrare in Europa – lo abbiamo sentito anche qui – padrona in casa propria, libera di stare con chi vuole, i ricchi con i ricchi ed i poveri con chi vogliono! Questa e’ la scelta effettuata da chi si e’ affrettato a dare il proprio appoggio e la propria solidarieta’ agli otto uomini del commando d’assalto, che trova un’importante rappresentanza anche dal punto di vista simbolico in quell’associazione di imprenditori facenti capo alla lista di Padovan, il cui vanto maggiore e’ quello di non pagare le tasse e di difendere coloro che non le pagano, cioe’ gli evasori (Applausi dei deputati dei gruppi di rifondazione comunista-progressisti e dei popolari e democratici-l’Ulivo)!
GIACOMO CHIAPPORI. Le paghi tu! (segue) (pal) 031607 NOV 06

 

Bonato, due pesi e due misure con l’ex br e i “serenissimi” (3)

Roma, 03 NOV (Velino) – FRANCESCO BONATO. Costoro, pero’, non esauriscono certo la societa’ del nord-est. Anzi, essi rappresentano pur sempre una minoranza, nonostante la pubblicita’ e l’enorme risonanza avuta nei media in queste ore. Appaiono dunque del tutto fuorvianti alcune espressioni sentite in questi giorni, per cui i fatti di piazza San Marco esprimerebbero in qualche modo un’insofferenza che puo’ diventare collettiva. Niente di piu’ falso! Vi e’ stata la condanna netta e la capacita’ di reazione della societa’ veneta, offesa da un simile episodio al pari del resto del paese e che non e’ disponibile ad accettare e subire un subdolo processo che punti ad insinuare una sorta di abitudine a conflitti infranazionali, a veder alimentare e spargere il veleno razzista o ad assistere impassibile ad una sorta di lavorio continuo nell’immaginario collettivo del proprio corpo sociale per tentare di giustificare chissa’ quali rotture violente dell’ordine democratico. Certo e’ pero’ che la lotta contro una cultura politica racchiusa nel recinto dell’egoismo corporativo mai soddisfatto, intrisa di odio e di violenza, in cui l’unica logica imperante e’ quella dell’iperliberismo selvaggio e del darwinismo sociale non puo’ essere rinviata e va anzi combattuta fino in fondo. E non si pensi che basti aggiungere il termine “federale” all’articolo 5 della Costituzione, come propone D’Onofrio, per far rientrare costoro nel circolo delle buone maniere e della corretta dialettica democratica (Applausi dei deputati dei gruppi di rifondazione comunista-progressisti, della sinistra democratica-l’Ulivo e dei popolari e democratici-l’Ulivo). (pal) 031607 NOV 06

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