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Camorra: aspra polemica tra Maroni e La Russa

News 25 Settembre 2008
admin
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CAMORRA: GUERRA CIVILE O TRA BANDE?
LITE MARONI-LA RUSSA

MINISTRO INTERNO CHIAMA BERLUSCONI,
COLLEGA MINIMIZZA &#39NO DIVISI&#39

(ANSA) – ROMA, 24 SET – Guerra civile o guerra tra bande?
Intanto, e&#39 guerra tra ministri. Piccato per un distinguo lessicale operato da Ignazio La Russa alla sua informativa sulla camorra al Senato, Roberto Maroni telefona a Berlusconi al quale comunica tutta la sua irritazione nei confronti del collega. La Russa prova a spegnere la polemica sottolineando che tra i due non ci sono divisioni. Ma l&#39opposizione gongola e parla di Governo spaccato.
Punto di partenza della querelle, l&#39espressione usata da Maroni a Palazzo Madama: &#39siamo in presenza di una vera e propria guerra civile che la camorra ha dichiarato allo Stato&#39.
La Russa dissente: &#39senza fare nessuna critica a Maroni&#39, premette, &#39non parlerei di guerra civile perche&#39 sembra quasi di dare una patente, non dico di legittimita&#39, ma di importanza extracriminale alla camorra. Credo, quindi, che il vecchio termine di guerra tra bande sia adatto anche a questa fase&#39.
Il titolare del Viminale non gradisce e fa trapelare una forte irritazione, comunicata anche al presidente del Consiglio.
Non e&#39 la prima volta, avrebbe sottolineato Maroni, che dal ministro della Difesa arrivano critiche al suo operato: se episodi simili dovessero ripetersi si porra&#39 un problema politico. A stretto giro di posta La Russa getta acqua sul fuoco. Non c&#39e&#39, fa sapere, alcuna divisione con Maroni, col quale c&#39e&#39, anzi, &#39totale comunanza&#39: c&#39e&#39 stata soltanto una diversita&#39 di termini usati in riferimento alla lotta alla camorra. &#39Dire – osserva – che si preferisce usare un termine (&#39guerra tra bande&#39) piuttosto che un altro (&#39guerra civile) e spiegarne il perche&#39 e&#39 del tutto marginale rispetto alla totale comunanza dell&#39analisi (&#39la camorra dichiara guerra alle leggi dello Stato&#39) e alla condivisione della risposta che e&#39 quella illustrata dal ministro dell&#39Interno e a cui concorrono anche i 500 militari impiegabili sul territorio&#39.
Quella di oggi, in realta&#39, e&#39 l&#39ultima di una serie di incomprensioni tra i due ministri. Iniziate quando La Russa ha voluto inserire nel pacchetto sicurezza approntato dal collega l&#39impiego dei 3.000 militari nelle citta&#39: una &#39invasione di campo&#39 inizialmente non vista di buon occhio dagli apparati del ministero dell&#39Interno. Nei giorni scorsi, poi, in una riunione al Viminale si era pensato di usare una parte di quel contingente per affrontare l&#39emergenza criminalita&#39 nel casertano. Ma il ministro della Difesa ha subito frenato perche&#39 non consultato. Si e&#39 poi opposto a distogliere personale dai 3.000 gia&#39 operativi ed ha ottenuto, ieri in Consiglio dei ministri, il via libera ad un altro contingente di 500 militari da impiegare per tre mesi nelle emergenze. E che tra i due ministri i rapporti non fossero esattamente idilliaci si e&#39 avuta una dimostrazione plastica proprio nella conferenza stampa ieri a Palazzo Chigi seguita al Consiglio dei ministri: a parlare dei 500 militari e&#39 sceso in sala stampa prima Maroni, poi e&#39 andato via ed e&#39 arrivato La Russa. Oggi l&#39ultimo scontro. Il prossimo ci sara&#39 domenica, in occasione del derby Milan-Inter: il nerazzurro La Russa sfida il rossonero Maroni; ma, in questo caso, un eventuale intervento mediatore di Berlusconi non sarebbe neutrale.
(ANSA) NE 24-SET-08 20:23

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