LITE MARONI-LA RUSSA
MINISTRO INTERNO CHIAMA BERLUSCONI,
COLLEGA MINIMIZZA 'NO DIVISI'
(ANSA) – ROMA, 24 SET – Guerra civile o guerra tra bande?
Intanto, e' guerra tra ministri. Piccato per un distinguo lessicale operato da Ignazio La Russa alla sua informativa sulla camorra al Senato, Roberto Maroni telefona a Berlusconi al quale comunica tutta la sua irritazione nei confronti del collega. La Russa prova a spegnere la polemica sottolineando che tra i due non ci sono divisioni. Ma l'opposizione gongola e parla di Governo spaccato.
Punto di partenza della querelle, l'espressione usata da Maroni a Palazzo Madama: 'siamo in presenza di una vera e propria guerra civile che la camorra ha dichiarato allo Stato'.
La Russa dissente: 'senza fare nessuna critica a Maroni', premette, 'non parlerei di guerra civile perche' sembra quasi di dare una patente, non dico di legittimita', ma di importanza extracriminale alla camorra. Credo, quindi, che il vecchio termine di guerra tra bande sia adatto anche a questa fase'.
Il titolare del Viminale non gradisce e fa trapelare una forte irritazione, comunicata anche al presidente del Consiglio.
Non e' la prima volta, avrebbe sottolineato Maroni, che dal ministro della Difesa arrivano critiche al suo operato: se episodi simili dovessero ripetersi si porra' un problema politico. A stretto giro di posta La Russa getta acqua sul fuoco. Non c'e', fa sapere, alcuna divisione con Maroni, col quale c'e', anzi, 'totale comunanza': c'e' stata soltanto una diversita' di termini usati in riferimento alla lotta alla camorra. 'Dire – osserva – che si preferisce usare un termine ('guerra tra bande') piuttosto che un altro ('guerra civile) e spiegarne il perche' e' del tutto marginale rispetto alla totale comunanza dell'analisi ('la camorra dichiara guerra alle leggi dello Stato') e alla condivisione della risposta che e' quella illustrata dal ministro dell'Interno e a cui concorrono anche i 500 militari impiegabili sul territorio'.
Quella di oggi, in realta', e' l'ultima di una serie di incomprensioni tra i due ministri. Iniziate quando La Russa ha voluto inserire nel pacchetto sicurezza approntato dal collega l'impiego dei 3.000 militari nelle citta': una 'invasione di campo' inizialmente non vista di buon occhio dagli apparati del ministero dell'Interno. Nei giorni scorsi, poi, in una riunione al Viminale si era pensato di usare una parte di quel contingente per affrontare l'emergenza criminalita' nel casertano. Ma il ministro della Difesa ha subito frenato perche' non consultato. Si e' poi opposto a distogliere personale dai 3.000 gia' operativi ed ha ottenuto, ieri in Consiglio dei ministri, il via libera ad un altro contingente di 500 militari da impiegare per tre mesi nelle emergenze. E che tra i due ministri i rapporti non fossero esattamente idilliaci si e' avuta una dimostrazione plastica proprio nella conferenza stampa ieri a Palazzo Chigi seguita al Consiglio dei ministri: a parlare dei 500 militari e' sceso in sala stampa prima Maroni, poi e' andato via ed e' arrivato La Russa. Oggi l'ultimo scontro. Il prossimo ci sara' domenica, in occasione del derby Milan-Inter: il nerazzurro La Russa sfida il rossonero Maroni; ma, in questo caso, un eventuale intervento mediatore di Berlusconi non sarebbe neutrale.
(ANSA) NE 24-SET-08 20:23
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