(AGENPARL) – Roma, 09 gen 2017 – “La vicenda del poliziotto artificiere rimasto gravemente ferito nella notte di capodanno , pone in luce le contraddizioni del sistema che dimostrano la totale insensibilita’ e la scarsa considerazione verso gli operatori delle forze dell’ordine che svolgono un servizio estremamente rischioso, mentre la normativa non provvede a tutelarli adeguatamente”.
Lo ha dichiarato Gianni Tonelli, segretario generale del Sap. “E’ vergognoso che il collega, fino a quando non gli verra’ riconosciuta la causa di servizio, e si parla di procedure lunghe fino a 10 anni, dovra’ provvedere a pagarsi tutte le spese per il post operatorio e le protesi.
Ma i danni alla salute”, sottolinea Tonelli, “non sono l’unico caso che mette in luce questa inescusabile disattenzione.
Il Sap ha provveduto ad assicurare in molte regioni i propri iscritti per i danni causati ai mezzi di servizio nell’espletamento dell’attività d’istituto, nel caso in cui venga ritenuto che il danno è stato cagionato da una colpa grave.
Se quindi, in una stagione come questa, con temperature al di sotto dello zero, si corre per una rapina a mano armata o per uno stupro in atto”, aggiunge, “e qualcuno ritiene inescusabile utilizzare una guida particolarmente “sportiva” in presenza di manto scivoloso, il poliziotto deve risarcire i danni al mezzo dell’amministrazione così come deve pagare il ticket se, nel sedare una rissa tra persone che si stanno accoltellando, subisce danni personali, perche’ non vi e’ alcuna norma che ponga a carico dell’ente pubblico queste spese.
Quest’ultima fattispecie non è un’ipotesi astratta” conclude Tonelli, “visto che, solamente nel 2015, 6mila appartenenti alla polizia di stato si sono dovuti recare in pronto soccorso per danni patiti durante il servizio.
La disciplina deve essere necessariamente modificata come nel caso dell’artificiere quando al causa di servizio è sfacciatamente palese”.
Letta 687 volte