Apprendiamo con un certo disappunto dell’avvenuta declassificazione del regime carcerario di Cesare Battisti da alta sicurezza a comune. “Abbiamo sempre posto attenzione a questo genere di argomento che ci riporta alle recenti proposte di modifica avanzate dalla Corte Costituzionale, che circa un anno fa, ha mosso dei rilievi di legittimità alla norma relativa all’Ergastolo Ostativo.
Questa decisione presa riguardo alla declassificazione del regime carcerario di Cesare Battisti, al pari dell’ergastolo ostativo, ci fa ripetere che a nostro avviso, chi non si pente e/o non collabora dopo aver commesso i reati più efferati, non merita regimi carcerari agevolati”. “Non possiamo nemmeno immaginare che i familiari delle vittime trucidate possano, anche astrattamente, incontrare per strada i carnefici dei loro familiari, magari in regime di semilibertà nonostante non si siano mai pentiti e non abbiano mai collaborato con la giustizia. Giusto per sottolineare che, se da un lato si chiede il rispetto dei diritti dell’uomo e che dunque nessuna pena possa impedire una fattiva via di rieducazione, dall’altra è inconcepibile pensare che chi si sia reso protagonista dei più efferati crimini, non pentendosi e non collaborando, possa comunque accedere ai benefici di cui sopra”.
Letta 550 volte