La scorsa settimana la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile ha comunicato che sono stati aperti i termini per presentare le eventuali candidature relative alla concessione dell’attestato di pubblica benemerenza per il personale che ha partecipato allo stato di emergenza Coronavirus. Conseguentemente, in data 15 luglio u.s., la Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato ha invitato gli Uffici territoriali a segnalare le candidature del personale della Polizia di Stato che abbia meritoriamente partecipato, per un periodo non inferiore a 15 giorni anche non continuativi all’operazione di protezione civile.
Il SAP, nell’accogliere favorevolmente tali determinazioni, non può tuttavia esimersi dal rilevare una criticità regolamentare che rischia di frustrare le legittime aspettative dei colleghi. Infatti, l’art. 3 lett. B del DPCM del 5 maggio 2014 “Istituzione dell’attestazione di pubblica benemerenza del Dipartimento della protezione civile” prevede tra i requisiti necessari per il conferimento dell’attestato l’aver svolto “un’attività significativa di almeno cinque anni presso l’organismo di appartenenza che effettua la segnalazione”.
È evidente che tale previsione risulta penalizzare tutti quegli operatori che, pur non avendo maturato 5 anni di servizio, hanno comunque prestato la propria attività in occasione dell’emergenza epidemiologica con dignità e professionalità, esponendosi ai medesimi rischi dei colleghi più anziani.
Pertanto, ci auspichiamo che vengano valutate le opportune iniziative tese a rimuovere un requisito che risulta essere ultroneo e ingiustificato rispetto alla ratio sottesa al conferimento della pubblica benemerenza ovvero il riconoscimento formale da parte delle Istituzioni di una partecipazione meritoria alle operazioni di protezione civile.
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