Alla prima riunione operativa per la discussione del contratto dei dirigenti la parte pubblica, dopo aver riassunto il percorso attraverso cui si è giunti all’attuale situazione, ha raccolto le osservazioni delle rappresentanze titolate alla trattativa. Le materie negoziabili sono il trattamento accessorio, gli incentivi all’efficienza del servizio, i congedi ordinario e straordinario, l’aspettativa per motivi di salute e famiglia, i permessi brevi, i permessi e distacchi sindacali, il trattamento di missione e trasferimento, i criteri di massima per formazione ed aggiornamento professionale, i criteri di massima per la gestione degli enti di assistenza del personale.
Premessa l’evidente pochezza finanziaria disponibile per l’accordo da confezionare, relativo al triennio 2018-20, è emersa la necessità di sollecitare un diverso sistema di finanziamento per consentire uno stanziamento più adeguato.
Il SAP ha posto rilievo sull’opportunità di individuare un impianto dell’accordo che possa essere valido per il futuro, cioè che possa essere implementato e migliorato nelle tornate successive, con risorse più cospicue. Soprattutto ha espresso la convinzione che vadano valorizzate le funzioni e le responsabilità dirigenziali e non solamente o semplicemente il servizio svolto.
Se sul piano strettamente retributivo fanno scandalo le misere cifre con cui vengono ora indennizzate la presenza qualificata e l’ex produttività (c.d. mini Fesi o valorizzazione) su quello dei diritti saltano agli occhi le pesanti lacune su aggregazioni per assistenza ai familiari, sugli istituti collegati alla genitorialità, sull’effettiva ed adeguata attività di aggiornamento ed addestramento, sulla trasparenza nei percorsi di carriera e nei trasferimenti, ma anche sulla tutela sanitaria , quella legale e quella collegata alla responsabilità civile.
L’auspicio e l’impegno del SAP sono quelli di arrivare ad un articolato che avvii una stagione nuova per il personale Dirigente, che dia corpo alla dignità professionale che la categoria giustamente reclama da ormai troppo tempo e che possa anche aprire la strada per modelli contrattuali più moderni ed efficienti.
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