Si era trattato esclusivamente di un errore materiale. Lo aveva dichiarato fin dal principio Luca Caprini, rappresentante del Sap, ed ora a confermarlo giunge anche l’archiviazione disposta sul caso dal Gip su richiesta del Pubblico Ministero. Nel frattempo però, per quel Like su un post sbagliato, si era messa in moto la macchina del fango e la gogna mediatica, alla ricerca del “mostro” da sbattere sui giornali. Le indagini e le perquisizioni non hanno portato a nulla che possa collegare Caprini a un’ideologia che lo stesso ha sempre condannato come aberrante. Sono stati vagliati attentamente dispositivi alla ricerca di una prova che potesse tenere in piedi un’accusa che fin dal primo momento è apparsa poco credibile. Niente di niente, il caso è archiviato. Sulla vicenda ha espresso la propria soddisfazione il Segretario Generale del Sap Stefano Paoloni. Conoscendo la persona, ha dichiarato Paoloni, non avevamo alcun dubbio riguardo le sue qualità morali ed eravamo certi che la vicenda non poteva che concludersi positivamente. Apprezziamo che le verifiche si siano concluse in tempi veramente brevi e abbiano ridato piena dignità alla moralità di Caprini. Ora però, c’è da chiedersi come si sentano tutti quelli che avevano frettolosamente sparato sentenze, che avevano già costruito il teorema perfetto, parlando di deriva autoritaria e simpatie estremiste del collega Caprini. La vicenda testimonia ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che in alcune circostanze e quando non si conoscono i fatti è opportuno tacere e non strumentalizzare o almeno, ammettendo l’errore, chiedere poi scusa a chi è stato ingiustamente scaraventato sul banco della pubblica accusa.
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