(ANSA) – ROMA, 12 NOV – «Gli arresti degli antagonisti e dei giovani dei centri sociali protagonisti degli scontri del primo maggio a Expo sono stati possibili grazie ai video e alle foto, con un lavoro minuzioso della polizia e della digos di Milano fatto su 600 Gb di materiale durato mesi. Questa è la prova che avevamo e abbiamo ragione come Sap a sostenere la ‘telecamerizzazione’ di macchine, mezzi, uffici e di ogni operatore in divisa». Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia.
«Da due anni – dice Tonelli – anche a seguito di alcuni noti fatti di cronaca, abbiamo lanciato una campagna fortissima per le ‘spy pen’ e per mettere telecamere ovunque. Coloro che si oppongono a queste proposte e che spingono, invece, per introdurre i codici identificativi sono fiancheggiatori del partito dell’antipolizia e degli allergici alle divise, siedono purtroppo anche in Parlamento. Gli alfanumerici hanno il solo scopo di consentire false denunce per intimidire i miei colleghi, intorbidire le indagini, ottenere impunità. Oggi la tecnologia e le telecamere ci permettono di superare il dibattito ormai arcaico sui numeretti e di mettere tutti, soprattutto chi ha cattive intenzioni, sotto l’occhio vigile elettronico». (ANSA). COM-NE 12-NOV-15 15:30 NNN
Expo, arresti possibili solo grazie a video e foto.
Sap: “Giusta nostra battaglia per telecamere ovunque, no ai numeri identificativi”.
(Agenparl) – Roma 12 nov 2015 – “Gli arresti degli antagonisti e dei giovani dei centri sociali protagonisti degli scontri del primo maggio a Expo sono stati possibili grazie ai video e alle foto, con un lavoro minuzioso della polizia e della digos di Milano fatto su 600 Gb di materiale durato mesi. Questa è la prova che avevamo e abbiamo ragione come Sap a sostenere la ‘telecamerizzazione’ di macchine, mezzi, uffici e di ogni operatore in divisa. Telecamere ovunque che oggi sarebbero state utili per accelerare la tempistica degli arresti e che hanno un solo difetto: non perdonano nessuno, nè eventuali eccessi delle forze dell’ordine e nè, soprattutto, i comportamenti di mascalzoni e delinquenti. E sono soprattutto questi ultimi a non volerle”.
Lo afferma Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, il sindacato autonomo di polizia.
“Da due anni – dice Tonelli -, anche a seguito di alcuni noti fatti di cronaca, abbiamo lanciato una campagna fortissima per le ‘spy pen’ e per mettere telecamere ovunque. Coloro che si oppongono a queste proposte e che spingono, invece, per introdurre i codici identificativi sono fiancheggiatori del partito dell’antipolizia e degli allergici alle divise, siedono purtroppo anche in Parlamento. Gli alfanumerici hanno il solo scopo di consentire false denunce per intimidire i miei colleghi, intorbidire le indagini, ottenere impunità. Oggi la tecnologia e le telecamere ci permettono di superare il dibattito ormai arcaico sui numeretti e di mettere tutti, soprattutto chi ha cattive intenzioni, sotto l’occhio vigile elettronico”.
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