Per i dirigenti finiti nel pasticcio del caso Shalabayeva, indagati dalla procura, ma mai disturbati dalla commissione disciplinare della polizia, pacche sulle spalle, strette di mano e promozioni. Insomma, guanti di velluto se la scomodità interessa i vertici stessi del Viminale.
Si preferisce usare il pungo duro quando, invece, si tratta di giudicare i poliziotti che hanno segnalato la debilitazione dell’apparato della sicurezza.
Il Giornale sul caso Shalabayeva: «promossi i due poliziotti salva-Alfano»
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