Anche sulle SEDI DISAGIATE il Dipartimento non fa le cose per bene

Anche sulle SEDI DISAGIATE il Dipartimento non fa le cose per bene

E’ proseguito il percorso di elaborazione del nuovo decreto di individuazione delle sedi disagiate per l’anno 2016 con la seconda riunione convocata dall’ Ufficio Relazioni Sindacali alla presenza dei...
E’ proseguito il percorso di elaborazione del nuovo decreto di individuazione delle sedi disagiate per l’anno 2016 con la seconda riunione convocata dall’ Ufficio Relazioni Sindacali alla presenza dei Prefetti Truzzi degli Affari Generali, del dott. Ricciardi dei Servizi di Ragioneria e del Pref. Mazza delle Risorse Umane. Il Segretario Nazionale Michele Dressadore rappresentava il SAP.

Il Dipartimento, com’è noto, propone una sostanziale replica del sistema adottato lo scorso anno con la verifica delle situazioni che hanno subito delle variazioni e la correzione di eventuali errori riscontati sulle valutazioni dello scorso anno. Intanto ha esplicitato le cifre dei costi spiegando che si è realizzato un risparmio netto di quasi 75 mila euro.



Il SAP ha ribadito la posizione già espressa nella precedente riunione: troppe discrasie, troppe incongruenze per continuare su una strada che consente ora solo di ‘mettere a posto le carte’, ma che non realizza affatto una giusta condizione per il personale. L’assurdità dell’assenza di una regolamentazione della mobilità, già di per sé grave perché fa venir meno i benefici in termini di trasferimenti per il personale assegnato alle sedi disagiate, viene ora resa ancora più evidente dalla rimozione del vincolo dei 4 anni di permanenza minima in sede, che era ridotto a due per le sedi in questione.



Alle posizioni del SAP si sono finalmente accostate anche le altre sigle ribadendo la lunga serie di doglianze sull’atteggiamento del Dipartimento, sia in generale che nello specifico argomento, talché, a fronte di una comprovata disponibilità dei rappresentanti del personale a ricercare i modi per migliorare la gestione delle varie attività, si riscontra una condotta indolente, omissiva e spesso furbastra della controparte.



Emblematico il fatto che la ripresa del confronto avviene con oltre 6 mesi di ritardo rispetto ai programmi! In sintesi, l’ingiusta esclusione di alcuni uffici la cui malagevole allocazione è conclamata deve essere sanata e ancor prima deve essere chiarita l’effettiva volontà del Ministero di metter mano alla spinosa, ma importantissima questione delle regole sui trasferimenti in sede e fuori sede.



A breve verrà programmato un nuovo incontro per riprendere la discussione.



IL SAP NON MOLLA!

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