Il SAP già nel precedente Piano dei Potenziamenti, aveva contestato l’assegnazione dei neo agenti nelle sedi ove esiste una lunga graduatoria d’attesa. Tale disposizione lede il legittimo affidamento che tutti i colleghi in attesa di trasferimento avevano riposto nei confronti dell’Amministrazione e delle graduatorie previste per i trasferimenti. Dopo tanti anni di attesa in graduatoria per essere trasferiti, il mancato rispetto delle regole previste, diviene un vero e proprio tradimento, infatti in questo modo le attese diventano ancora più lunghe e questo non è accettabile per quei colleghi che aspettano da decenni di ricongiungersi ai propri cari. I colleghi fuori sede pagano le spese di politiche sbagliate sulla mobilità del personale. Anche noi poliziotti abbiamo diritto alla famiglia, ad assistere i nostri cari e a contribuire alla crescita ed educazione dei nostri figli che deve avvenire guardandoli negli occhi e non per corrispondenza. Per questo motivo abbiamo predisposto due tipologie di cartoline, una per i colleghi e una per i nostri famigliari, da spedire al Capo della Polizia. Con queste cartoline, il collega, una moglie, un marito, una sorella, un genitore, possono chiedere al Capo di poter ricongiungersi al proprio caro e di ravvedersi sulla destinazione del 30% di nuovi agenti in quelle sedi. Raggiungere la propria famiglia oltre a rappresentare un diritto, evita malessere e forme di stress, molto spesso riconducibili al fattore della lontananza. Siamo padri, madri, mariti e mogli. Abbiamo il diritto di vivere i nostri affetti. Se anche tu non sei d’accordo con l’assegnazione del 30% di agenti nuova nomina presso quelle sedi, richiedici la cartolia da inviare al Capo presso la segreteria provinciale di riferimento!
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