Alla fine è giunto il decreto del Capo della Polizia che sopprime le squadre nautiche e assegna i compiti, personale e mezzi (acquascooter per litorali, gommoni e barche per sommozzatori o vigilanza acque interne) alle Questure e ai Commissariati dei luoghi in cui avevano sede. È questa una scelta assurda, che il SAP ha osteggiato fin dall’inizio e che rischia di non ‘tenere’ nel medio periodo: non è difficile prevedere che a breve questa scellerata decisione di dare alla sola Guardia di Finanza la potestà di andar per mare, mostri tutta la sua insipienza e parta un processo per ridare alla Polizia le risorse organizzative utili a svolgere i propri i compiti istituzionali anche in mare. Saranno gli stessi questori (magari proprio quelli che avevano giudicato poco utili le squadre nautiche), stufi e scontenti di dover chiedere ogni volta “un passaggio” alla barca della G.D.F., a reclamare una retromarcia! Come abbiamo sempre detto si tratta di un’operazione di mero risparmio, un puro e semplice taglio lineare delle spese operato nell’ambito di quella pervicace e dannosa opera di ridimensionamento dell’apparato preposto alla sicurezza interna del Paese che noi del SAP abbiamo denunciato e contrastato: non è un caso che la Legge Madia oltre a chiudere le squadre nautiche abbia pure ridotto l’organico generale della Polizia. E nemmeno è un caso che questa chiusura, assieme all’eliminazione di centinaia di Presidi di Polizia sul territorio, sia stata sospesa per quasi due anni per poi riprendere la via della realizzazione negli ultimi mesi.
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