10 Marzo 2009
Trentuno anni fa il Maresciallo della Polizia di Stato Rosario BERARDI venne spietatamente e barbaramente ucciso dalle brigate rosse a Torino. Nella tragica ricorrenza, si celebra nel capoluogo piemontese una Santa Messa di Suffragio (presso le Suore Carmelitane di S. Teresa di Corso Farini) alla quale il SAP partecipa. Quella mattina del 10 marzo 1978 il Maresciallo Berardi usci' alle otto meno un quarto da casa, dirigendosi in largo Belgio. Qui i killers, tre uomini e una donna, lo aspettavano a bordo di una “128” blu. Il nostro collega era in borghese, mentre con altra gente aspettava alla fermata il tram 7: gli spararono alla schiena 3 colpi. Berardi cadde e con un gesto disperato e istintivo cerco' di coprirsi il volto, ma gli assassini fecero ancora fuoco e mirarono senza pieta' alla testa, cosi' che 4 proiettili lo raggiunsero al capo e alle braccia: una spietata esecuzione. Un uomo col mitra raggiunse i compagni e punto' la canna contro la gente terrorizzata: prima di andarsene afferro' il borsello del sottufficiale: dentro vi era la beretta cal. 9, i documenti, un'agenda e un foglio ciclostilato con i nomi e i numeri di telefono dei componenti dell'ufficio politico della Questura. Fuggirono poi con la “128”. L'uccisione avvenne poco prima dell'inizio dell'udienza, a Torino, di uno dei primi storici processi contro le brigate rosse. Berardi, come capo dell'ufficio investigativo antiterrorismo, doveva rendere una fondamentale testimonianza. Il Maresciallo ha lasciato una moglie (Filomena) e 5 figli: Rosa di 29 anni, Giovanni di 27, Bruno di 25 anni, Salvatore di 24 e Agata di 21 anni. Giovanni Berardi e' l'attuale Segretario dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo. Il SAP non dimentica!
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