In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con decorrenza il 25 novembre, vogliamo rendere il nostro omaggio a tutte le donne. In particolare a coloro che quotidianamente, nel silenzio delle proprie mura domestiche affrontano l’orrore della violenza fisica e psicologica.
Noi che molto spesso ci troviamo di fronte a queste donne, noi che le guardiamo negli occhi e rappresentiamo per loro l’unica ancora di salvezza abbiamo il desiderio di raccontarle nella loro forza e debolezza. Forti come querce, fragili come fiori. Alla luce dell’aumento di violenza nei confronti delle donne, si è reso necessario sensibilizzare su un problema così delicato. La narrativa di oggi ci insegna che per bloccare e/o arginare un problema, questo va sviscerato e affrontato a volto scoperto. Nel corso degli anni, funzionari governativi e leader internazionali si sono spesi contro la violenza sulle donne e di genere, ma le parole non bastano. Bisogna passare ai fatti. La violenza contro le donne continua a essere una violazione dei diritti umani diffusa e persistente.
QUELLE ALI TARPATE
“Vedo il viso di una donna … rigato dal pianto;
il racconto alternato da quel silenzio pacato;
gli occhi velati da un’immagine di orrore che ha usurpato quel suo candore;
cela quasi vendetta … ma la sua debolezza,
vieta ogni sua mossa maledetta!
Nel suo cuore spera un mondo migliore ricominciando dal suo dolore!
Dolore che non riesce a testimoniare né urlare, per questo tace …
Tace per la vergogna e per il giudizio,
perché conosce e sa,
che la violenza un volto non ha!”
POESIA scritta dopo aver ascoltato una donna giunta in commissariato per raccontare le violenze subite!
Marina Pinnelli
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