Il Sap aveva ribadito e confermato già nelle settimane scorse la propria contrarietà a qualsiasi provvedimento di clemenza nei confronti dei detenuti. Ora che il dado è tratto, è bene conoscere cifre e numeri di una misura che renderà più insicuri i cittadini e aumenterà il lavoro delle Forze dell’Ordine. Sono, infatti, quasi 13mila i detenuti che godranno dell’indulto a partire dal primo agosto, beneficiando dello sconto di pena di tre anni. La stima fornita del Dipartimento per l’Amministrazione penitenziaria è di 12.700: il Dap ha così aggiornato una precedente valutazione di 12.754 beneficiari, che era stata fatta quando dal provvedimento non era stata ancora esclusa l’usura. Chi ne godrà non solo si vedrà accorciare la pena da scontare, ma potrà arrivare a ottenere prima del previsto benefici e misure alternative alla detenzione che finora gli erano preclusi.
A Roma l’indulto dovrebbe essere applicato ad un terzo dell’attuale popolazione carceraria: si parla di circa 1000 detenuti. Da Regina Coeli dovrebbero uscire da subito 150 detenuti, ma in prospettiva quasi la metà degli attuali reclusi. E a beneficiare dell’indulto dovrebbero essere almeno la metà delle 410 detenute della sezione femminile di Rebibbia. A Palermo vedranno aprirsi le porte del carcere circa 500 detenuti: 350 dei 1300 reclusi del Pagliarelli e 150 dell’Ucciardone. In Campania dovrebbero beneficiare dell’ indulto circa 2.000 detenuti, 300 dei quali reclusi nel carcere napoletano di Poggioreale. A Torino avranno lo sconto di pena circa 400 sui 1360 detenuti delle Vallette. A Milano invece la fetta più consistente di detenuti che si avvantaggerà dell’indulto si avrà a Bollate: da quel carcere, dove si trovano i condannati a pene più miti, potrebbero tornare in libertà in 200.
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