TRIESTE 15ᵃ NELLA CLASSIFICA SULL'INDICE DELLA CRIMINALITÀ, TAMARO (SAP): NEL 2015 CI AVEVAMO VISTO GIUSTO

TRIESTE 15ᵃ NELLA CLASSIFICA SULL’INDICE DELLA CRIMINALITÀ, TAMARO (SAP): NEL 2015 CI AVEVAMO VISTO GIUSTO

A seguito della pubblicazione della classifica sull’indice delle criminalità redatta da ‘il Sole 24 ore’ che vede la città di Trieste posizionarsi al 15°posto su base nazionale, è intervenuto il...

A seguito della pubblicazione della classifica sull’indice delle criminalità redatta da ‘il Sole 24 ore’ che vede la città di Trieste posizionarsi al 15°posto su base nazionale, è intervenuto il Segretario provinciale del SAP, Lorenzo Tamaro sottolineando come nel 2015 durante il consiglio comunale straordinario su immigrazione e sicurezza il SAP, dopo aver illustrato le criticità sull’argomento, fu accusato di essere ‘surreale’ quando, invece, aveva visto giusto: «È un dato veramente negativo. Violenze sessuali, truffe e frodi informatiche, estorsioni, traffico di droga, rapine, sfruttamento della prostituzione: è lo specchio di quanto accade sulle nostre strade. Aggressioni sui bus, sui treni all’ospedale e ancora accoltellamenti, risse, baby gang ecc., sono realtà con le quali le forze dell’ordine, oggi poche e vecchie, sono chiamate a fare i conti non solo a Trieste, ma in tutte le città d’Italia. Oggi viviamo gli effetti di politiche  spesso ideologiche, responsabili di un miope e colpevole permissivismo nei confronti di una criminalità alimentata soprattutto da un’immigrazione clandestina, indiscriminata e fuorilegge. Il 19 ottobre 2015, durante il consiglio comunale straordinario su immigrazione e sicurezza, il Sap, dopo aver illustrato le criticità sull’argomento, fu accusato di essere “surreale” quando, invece, aveva visto giusto. La stragrande maggioranza dei reati oggi vengono commessi da stranieri, spesso irregolari e le percentuali, elevate, di stranieri che costituiscono la popolazione carceraria sono più che eloquenti».

Infine conclude Tamaro: «Serve sburocratizzare e snellire gli atti e i controlli di polizia in modo da velocizzare la loro azione. Spesso si sente parlare di “sicurezza percepita”, ma i cittadini chiedono quella reale e per ottenere ciò serve che chi delinque, dopo esser stato assicurato alla giustizia, sconti la pena prevista dalla legge».

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