TIONI (SAP UDINE): RIVOLTA DEI MIGRANTI ALL'EX CASERMA CAVARZERANI, C’ERA DA ASPETTARSELO.

TIONI (SAP UDINE): RIVOLTA DEI MIGRANTI ALL’EX CASERMA CAVARZERANI, C’ERA DA ASPETTARSELO.

Il Segretario Provinciale di Udine Nicola Tioni denuncia: ogni giorno mettiamo a repentaglio la nostra incolumità e ogni giorno rischiamo che queste situazioni esplosive deflagrino. Negli ultimi tempi abbiamo...

Il Segretario Provinciale di Udine Nicola Tioni denuncia: ogni giorno mettiamo a repentaglio la nostra incolumità e ogni giorno rischiamo che queste situazioni esplosive deflagrino. Negli ultimi tempi abbiamo denunciato le condizioni di servizio e i rischi cui vanno incontro ogni giorno i colleghi che prestano servizio e sono impegnati quotidianamente a fronteggiare l’immigrazione clandestina proveniente dalla rotta balcanica.
A Udine abbiamo lanciato l’allarme un mese fa, quando ancora si poteva intervenire per predisporre adeguate misure che consentissero di gestire il fenomeno migranti in modo sicuro e garantito. Abbiamo chiesto rinforzi, nessun uomo in più è stato inviato.
Probabilmente qualcuno sperava che il problema passasse inosservato o finanche si risolvesse da solo, ieri, invece, è esploso in tutta la sua drammaticità”.
Dopo le fughe “singole”, i migranti ospitati nell’ex caserma Cavarzerani, più di 450 persone, hanno inscenato una rivolta. Udine è una delle tante città del paese, in cui i migranti ospitati presso le strutture di accoglienza hanno messo in scena delle rivolte, in alcune seguite anche da fughe di massa.
Nessun rinforzo è stato inviato in questa realtà, dei militari promessi la scorsa settimana dal Ministro Lamorgese, non si è vista nemmeno l’ombra.
Ancora i protocolli seguenti al rintraccio dei clandestini non garantiscono un minimo di sicurezza per il personale operante.Non esistono regole d’ingaggio con chi tenta la fuga, di fatto la vigilanza alle strutture ha solo una funzione dissuasiva.
Il tutto, nel silenzio assordante del “centro” e con una città scoperta nei servizi essenziali di prevenzione e sicurezza, perché gran parte dell’apparato è impegnato “alla Cavarzerani”.
Ancora una volta siamo lasciati soli, possibile che nessuno voglia assumersi le proprie responsabilità.

La rassegna stampa.

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