Momenti di tensione nella mattinata del 25 aprile a Trieste durante il corteo per l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La manifestazione, partita da San Giacomo e diretta alla Risiera di San Sabba, ha visto la partecipazione di numerose realtà associative, sindacali e movimenti sociali.
Poco dopo l’inizio del corteo, un gruppo di manifestanti antagonisti ha avuto un acceso confronto con le Forze dell’ordine, degenerato in scontri con spintoni e lancio di bombe carta contro le Forze dell’ordine. L’intervento tempestivo di Polizia e Carabinieri ha riportato la situazione sotto controllo, consentendo al corteo di proseguire, ma il bilancio finale è di due poliziotti feriti di cui uno con tre settimane di prognosi.
Sui gravi fatti è intervenuto il Segretario Regionale del SAP del Friuli Venezia Giulia, Lorenzo Tamaro, che ha condannato duramente gli episodi di violenza: «Gli antagonisti sono dei veri professionisti del disordine, erano armati di mazze di legno, travisati e protetti da caschi e da uno striscione allestito ad hoc a difesa delle prime linee del corteo. Hanno lanciato numerose bombe carta contro le Forze dell’ordine, due i feriti fra gli operatori di Polizia del Reparto Mobile di Torino. Gli pseudo manifestanti erano organizzati e armati per la battaglia: la pericolosità degli ordigni è stata tale che uno di questi ha perfino bucato un mezzo blindato
Chi usa la violenza contro la Polizia e le Forze dell’ ordine dimostra di essere contrario allo Stato e, in una giornata come quella della Liberazione, anche contro la libertà. Ancora una volta, i soliti noti antagonisti hanno utilizzato la violenza contro lo Stato per imporre le proprie idee, con metodi che ricordano i regimi totalitari e non certo quelli democratici».
Tamaro ha espresso solidarietà agli agenti feriti, ribadendo l’importanza di manifestare in modo civile nel rispetto dei valori democratici e una legge che preveda “una zona cuscinetto di almeno due metri tra il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine e i manifestanti. Una zona di sicurezza che non deve essere violata da questi ultimi per evitare ogni forma di contatto e limitare al massimo feriti e contusi. Il diritto di manifestare va di pari passo con il dovere dell’operatore di Polizia di garantire l’ordine ma anche il diritto di portare a casa la propria pelle” ha concluso il Segretario regionale.

IL FORO AL MEZZO BLINDATO CAUSATO DALL’ORDIGNO
Letta 83 volte