TAMARO (SAP FRIULI VENEZIA GIULIA): POLIZIA IN PRIMA LINEA NONOSTANTE CARENZE. BENE IL DECRETO SICUREZZA, MA SERVE PIÙ PERSONALE

TAMARO (SAP FRIULI VENEZIA GIULIA): POLIZIA IN PRIMA LINEA NONOSTANTE CARENZE. BENE IL DECRETO SICUREZZA, MA SERVE PIÙ PERSONALE

In occasione del 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il Segretario regionale del SAP del Friuli Venezia Giulia, Lorenzo Tamaro, intervistato da TG Trieste ha fatto il...

In occasione del 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il Segretario regionale del SAP del Friuli Venezia Giulia, Lorenzo Tamaro, intervistato da TG Trieste ha fatto il punto sulla situazione della sicurezza e delle forze dell’ordine nella regione, con particolare attenzione alla realtà di Trieste.

Tamaro ha sottolineato il grande impegno degli agenti “su tutti i fronti”, nonostante “gravissime carenze di organico” che rendono il lavoro quotidiano ancora più complesso. “Non arretriamo, ma servono rinforzi e strumenti adeguati per garantire davvero sicurezza ai cittadini”, ha affermato.

Sulle statistiche di criminalità, Tamaro ha mostrato cautela: “Non mi affido troppo ai numeri. La realtà la vediamo ogni giorno per strada. La sicurezza percepita dai cittadini è diversa da quella raccontata dalle percentuali”. Secondo il segretario, “serve una sicurezza più moderna, all’altezza delle sfide attuali, in una società che cambia rapidamente”.

Parole positive invece sul nuovo decreto sicurezza: “Un risultato storico, frutto di battaglie portate avanti dal nostro sindacato per oltre dieci anni. Dal rimborso legale più adeguato per gli agenti, all’aggravamento delle pene per chi aggredisce un pubblico ufficiale, fino all’introduzione delle bodycam: misure concrete per maggiore tutela e trasparenza”.

Tamaro ha anche evidenziato la necessità di strumenti normativi e tecnologici per supportare il lavoro degli agenti: “Le bodycam sono un segno di civiltà e trasparenza, più utili di qualsiasi codice identificativo. Documentano le nostre azioni e tutelano tutti, operatori e cittadini”.

Infine, ha toccato il tema delle “zone rosse” a Trieste: “Non siamo contrari a strumenti integrati di sicurezza, ma le forze dell’ordine devono restare i protagonisti principali del controllo del territorio. Serve personale, mezzi e visione a lungo termine”.

 

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