Se da un lato i numeri che riguardano i controlli sul confine italo-sloveno sono significativi per quanto riguarda l’immigrazione illegale sulla rotta balcanica, gli stessi mettono in evidenza che con un dispositivo di uomini maggiore, è possibile contrastare con più efficacia la tratta degli esseri umani. L’attuale apparato di poliziotti “aggregati” provenienti da altre provincie è sicuramente costituito da un numero importante. Riteniamo che tale numero dovrebbe essere il rinforzo permanente della Polizia di Frontiera territoriale per il suo lavoro di retro-valico, mentre per quanto riguarda la sospensione di Schengen, i risultati potrebbero essere ancora più significativi con un numero ancor maggiore. La sospensione di Schengen, per un periodo così lungo, mette in luce la necessità, anche per eventuali interruzioni future del trattato, di provvedere ad una logistica, con strutture studiate ad hoc e magari già posizionate e usufruibili in poche ore dall’attuazione. Ma soprattutto ad una collocazione diversa da quella attuale che garantisca agli operatori di Polizia di poter effettuare un controllo in tutta sicurezza, come avveniva quando esistevano i valichi confinari, diversamente da quanto avviene ora.
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