Dopo gli ultimi gravi fatti di cronaca avvenuti nel capoluogo è intervenuto con una nota il Segretario provinciale del SAP di Trieste Lorenzo Tamaro: Recentemente il Procuratore Capo Federico Frezza, nell’ambito di una conferenza stampa sul brillante lavoro svolto dagli uomini della Squadra Mobile di Trieste si era detto «preoccupato, perché non so quanto riusciremo a starci dietro» di fronte a episodi del genere «che non sono purtroppo isolati”. Ci troviamo pienamente d’accordo con quelle parole! La preoccupazione è anche nostra e il SAP più volte negli anni ha lanciato i suoi gridi di allarme fino ad apparire, agli occhi strumentali di qualcuno, come surreale ed allarmista. Avevamo visto giusto invece! Si fa sempre più fatica a stare dietro a tutte queste vicende ed il problema della carenza d’organico, non solo delle Forze di Polizia, ma anche della stessa Procura, certamente amplifica il problema, pur non essendo l’unica causa. Un intero apparato sicurezza in difficoltà, non dimentichiamo certamente anche la situazione carceraria. È fuori discussione che l’immigrazione irregolare e un’accoglienza, a cui spesso non segue una reale integrazione, hanno contribuito ad aumentare la criminalità e delle usanze, come quelle del “coltello”, che appartengono sicuramente ad altre “culture” e che stanno prendendo piede e contaminando l’intera società. Facciamo fatica, con pochi uomini, le attuali leggi e la burocrazia ad assolvere a tutto quello che è previsto si faccia e nei prossimi tempi la situazione certamente non migliorerà. Oggi chi delinque ha la certezza che non pagherà, o quasi, le sue malefatte. Come spesso accade gli stranieri che non conoscono le nostre leggi e regole (e nessuno si preoccupa di farle conoscere loro) non percepiscono il rischio di una pena, perché o non hanno nulla da perdere oppure la pena risulta del tutto inefficace. I rimpatri non avvengono, spesso perché non praticabili. Troppi anni di politiche garantiste e buoniste nei confronti di chi delinque piuttosto di chi subisce il torto. Le stesse forze politiche sono spesso particolarmente severe ed attente a chi, come i tutori dell’ordine, sono chiamati a gestire la “piazza”, spesso “ingessati e bloccati” dalle stesse leggi. Una responsabilità politica chiara, pronta a tutelare chi si comporta male e sempre attenta a criminalizzare mettendo sotto la lente di ingrandimento le azioni degli operatori di Polizia. Dopo anni di battaglia il SAP ha ottenuto le “body-cam” sulle divise ed il “taser” per evitare i contatti fisici e le lesioni sia per gli operatori di Polizia che per chi tenta di compiere azioni violente nei loro confronti. Siamo così in pochi che non possiamo più permetterci il lusso di farci anche male. La situazione oggi è veramente seria, non solo a Trieste ma in tutta Italia e per cercare di recuperare quello che ormai sembra compromesso c’è bisogno di fare molto e presto! Sburocratizzare le procedure, dare nuove leggi e norme che siano snelle ed efficaci e che abbiano un seguito sicuro con pene certe. C’è la necessità di convertire i falsi buonismi e garantismi del passato che hanno portato a questa situazione con certezze a garanzia della gente onesta.
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