Nella giornata di ieri, la Corte di Cassazione si è espressa sul caso di Alejandro Stephan Meran, il 33enne dominicano che il 4 aprile 2019 uccise i due colleghi, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, in Questura a Trieste, confermando la sentenza di assoluzione.
Il Segreterio Provinciale SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, con un comunicato, ha voluto esprimere il proprio disprezzo verso questa sentenza, di cui riportiamo alcuni punti fondamentali: «Dopo il responso della Cassazione sul caso Meran è evidente che il sistema Giustizia è da rivedere. Un pensiero questo, da noi espresso già nell’immediatezza dei fatti, consapevoli del fatto che un giudizio come questo sarebbe potuto arrivare con l’attuale sistema giudiziario. Le immagini parlano chiaro, l’omicida di Pierluigi Rotta e Matteo Demenego ha agito con freddezza, lucidità e determinazione. La sensazione più diffusa, acclarata e frustrante è che questa Giustizia sempre più “giustifica” gli autori di tali reati, piuttosto che tutelarne le vittime. Gli operatori di Polizia si confrontano con situazioni simili a quella di Trieste del 4 ottobre 2019 ogni giorno; situazioni di assoluta tranquillità che in un attimo possono degenerare e tramutarsi in tragedie. C’è consapevolezza da parte dei poliziotti di quali siano i rischi a cui si può andare incontro con la nostra professione. Una consapevolezza che però non diventa paura di rimanere feriti o essere uccisi, ma il fatto che la mancanza di effettività della pena svilisca il lavoro fatto».
Infine conclude il Segretario: «C’è bisogno di più chiarezza anche da parte delle istituzioni. Bisogna saper distinguere chi sta dalla parte della legalità e chi no, attribuendo le giuste responsabilità».
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