Il Segretario provinciale del SAP di Trieste, Lorenzo Tamaro, è intervenuto in merito all’inseguimento avvenuto nella mattinata del 1° ottobre lungo la strada che collega il valico di frontiera di Fernetti all’abitato di Opicina: «Ancora un inseguimento transfrontaliero, l’ennesimo per bloccare la fuga di un passeur con a bordo migranti, l’ennesima azione congiunta delle polizie slovena ed italiana in contrasto alla tratta degli esseri umani provenienti dalla Rotta Balcanica. Interventi del genere oltre a mettere inevitabilmente a rischio l’incolumità dei colleghi, non li “tutela” del tutto sotto il profilo delle garanzie funzionali. Esistono delle norme di carattere generale in materia di accordi bilaterali italo-sloveni abbastanza buone, ma vorremmo venissero messe più in chiaro, quando accadono situazioni come queste, quello che si può e quello che non si deve fare. Il Sap attende da molti anni che venga stilato un protocollo operativo che chiarisca in modo definitivo ed inequivocabile le modalità d’intervento. L’inseguimento transfrontaliero di oggi certifica ancora una volta le molteplici modalità utilizzate dai criminali per far giungere in maniera illegale in Italia le persone che transitano per la Rotta Balcanica. Per contrastare ciò ma anche per implementare le pattuglie miste italo-slovene è evidente che serve utilizzare un numero più elevato di uomini rispetto a quelli oggi a disposizione. Serve inoltre una logistica diversa e l’utilizzo di altri mezzi ad esempio droni ed elicotteri come è stato fatto dalla Francia per individuare nuovi arrivi e assicurare alla giustizia i trafficanti di uomini».
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