Nella serata di martedì 21 gennaio, un gruppo di ospiti del CPR di Gradisca d’Isonzo ha dato il via a una sommossa durata oltre sei ore, culminata in incendi, atti vandalici e scontri con le forze dell’ordine e nove colleghi sono rimasti feriti a seguito del lancio di oggetti improvvisati come plexiglass, tegole e tubi.
Sulla vicenda sono intervenuti il Segretario regionale del SAP Veneto, Mirco Pesavento che ha dichiarato: «Mancano le condizioni minime di sicurezza. Abbiamo inviato un documento al Ministero chiedendo strumenti per garantire la piena sicurezza di tutti gli operatori impegnati» e il Segretario provinciale del SAP di Gorizia, Flavio Pino che ha lanciato un appello alla Prefettura: «Il centro è diventato pericoloso sia per gli ospiti che per gli operatori: va chiuso e ristrutturato integralmente. È troppo facile dalle camere aprire varchi e salire sul tetto, per non dire procurarsi corpi contundenti o appiccare il fuoco. Così non si può continuare».
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