È notizia di pochissimi giorni fà, rilanciata da alcune testate giornalistiche locali, il grave fatto di cronaca che ha visto coinvolti due turisti giuliesi, un uomo ed una donna di circa 35 anni, violentemente aggrediti da un branco di ragazzi sul lungomare di San Benedetto del Tronto. Il Segretario provinciale del SAP di Ascoli, Massimiliano D’Eramo, è intervenuto al riguardo: «Non è la prima volta che sul lungomare della località rivierasca si verificano fatti delittuosi o problemi di Ordine e Sicurezza Pubblica di particolare gravità poiché solo pochi giorni prima di questo grave fatto, altri due turisti romani erano stati attaccati a calci e pugni finendo in Ospedale da un gruppo di ragazzi apparentemente giovanissimi. Alcuni mesi fa avevo ritenuto necessario lanciare l’allarme, a mezzo comunicato stampa, sullo stato della sicurezza della nostra Provincia, ricordando che la lusinghiera posizione raggiunta in Italia non si conserva ex divina concessione ma attraverso l’impegno corale e congiunto di tutti gli “attori” pubblici e privati che condividono l’interesse in un territorio sicuro per famiglie, turisti ed attività commerciali e aziende che intendono in essa investire, rammentando inoltre, quale loro rappresentante, che le Forze dell’Ordine per poter essere efficaci devono essere messe nelle condizioni di poterlo farlo anche attraverso investimenti nella prevenzione, come l’adozione di misure essenziali minime quali sistemi di videosorveglianza nelle aree cittadine a cura delle Amministrazioni Locali. Il Sig. Prefetto DE ROGATIS, dopo un incontro sul tema richiesto da questa O.S., aveva provveduto a sollecitare, nelle Sedi opportune, i Sindaci della Provincia circa la necessità di dover dare definitiva attuazione a quanto previsto dal Decreto-legge 20 febbraio 2017 n.14 convertito con la legge 18 aprile 2017 n.48, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” attraverso il quale il legislatore ha inteso sottolineare, nell’ambito delle linee generali per la promozione della sicurezza integrata e dei patti per l’attuazione della sicurezza urbana, la necessità di prevenire e contrastare, fenomeni di criminalità diffusa nelle aree interessate da attività delittuose, anche attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza, ciò a sostegno dell’attività di prevenzione nelle aree maggiormente a rischio o al fine di consentire l’estrazione delle immagini spesso determinanti per il buon esito delle indagini di P.G. A distanza di mesi da quell’intervento, nonostante si registrino confortanti progressi in molte realtà locali, soprattutto nella località rivierasca non posso non annotare con preoccupazione un ritardo nel dare esecuzione a quanto richiesto, a differenza del Capoluogo Piceno, dove è notizia di oggi che oltre alle telecamere già istallate, dopo le aggressioni avvenute anche nel capoluogo, si è deciso di intervenire per piazzarne altre. È importante sottolineare che, mentre nella zona della prima aggressione quella in prossimità delle foci dell’Albula, sono presenti numerose telecamere di videosorveglianza che certamente aiuteranno le FF.OO. nella esecuzione delle indagini per risalire agli aggressori, diversamente in moltissime aree urbane e del lungomare di San Benedetto del Tronto non si può non registrare una ancora scarsissima copertura di telecamere di videosorveglianza per abitante pari ad una ratio dello 0,38%, a nostro avviso poche rispetto per le necessità della riviera sambenedettese. Senza entrare nel merito di scelte di ordine esclusivamente politico, che chiaramente non interessano e non riguardano una Organizzazione Sindacale di Polizia, è chiaro a tutti che una città più sicura per abitanti e turisti è certamente interesse di tutti e, non solo della Polizia di Stato. Poiché questa O.S. è particolarmente sensibile all’attuazione della norma inerente alla videosorveglianza urbana promuoverà nelle prossime settimane incontri con le autorità locali e provinciali affinché l’attenzione sul tema rimanga alta».
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