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Cie: la posizione del SAP ripresa dalle principali agenzie stampa

News 20 Agosto 2010
admin
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IMMIGRAZIONE: SAP, ERRORE ALLUNGARE PERMANENZA NEI CIE

(ANSA) – ROMA, 20 AGO – Nei Cie &#39ci sono sempre stati problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti. Aver portato a 18 mesi la permanenza ha aggravato la situazione, ha significato destinare ancora piu&#39 uomini e mezzi per la sorveglianza, personale ancora una volta sottratto al territorio&#39. Lo denuncia Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap.
Istituire un Cie in ogni regione, come annunciato dal Governo, secondo Tanzi, &#39rischia di non servire a nulla perche&#39 i problemi sono legati in primo luogo alle strutture, che non sono all&#39altezza delle esigenze, e alla loro gestione, che va rivista completamente. L&#39utilizzo dei militari, tanto per essere chiari, si e&#39 rivelato inutile. Durante la recente rivolta al Cie di Bari, per esempio, i militari presenti all&#39esterno non sono stati impiegati, sia perche&#39 normativamente non e&#39 previsto e sia perche&#39 non adeguatamente preparati per intervenire. Anche a Torino lo scorso inverno si e&#39 verificata una situazione simile&#39. Per il segretario generale del Sap, &#39fallito l&#39esperimento del cosiddetto trattamento in liberta&#39, occorre valutare la possibilita&#39 che gli immigrati siano sottoposti a normali ed elementari restrizioni della liberta&#39 personali, sempre ovviamente nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti&#39. (ANSA) NE 20-AGO-10 16:01


IMMIGRATI: SAP, NON SERVE A NIENTE UN CIE IN OGNI REGIONE

&#39STRUTTURE NON ALL&#39ALTEZZA E GESTIONE DA RIVEDERE&#39

Roma, 20 ago. (Adnkronos) – “Ancora tentativi di fuga, ancora colleghi feriti, ancora problemi per i Cie, i centri di identificazione ed espulsione che ormai rappresentano il simbolo piu&#39 chiaro della non incisivita&#39 delle politiche per la sicurezza dell&#39attuale governo, che sembra molto interessato agli annunci e alle conferenze stampa, ma non altrettanto attento ai problemi di poliziotti, carabinieri e, in questo caso, degli stessi immigrati”. E&#39 quanto afferma il segretario del Sap, sindacato autonomo di polizia, Nicola Tanzi.

“La risposta del Governo – spiega il sindacalista – e&#39 quella di istituire Cie in ogni regione. Una risposta che rischia di non servire a nulla perche&#39, come abbiamo denunciato piu&#39 volte, i problemi sono legati in primo luogo alle strutture, che non sono all&#39altezza delle esigenze; e alla loro gestione, che va rivista completamente.
L&#39utilizzo dei militari, tanto per essere chiari, si e&#39 rivelato inutile&#39.

Per il segretario del Sap, “fallito l&#39esperimento del cosiddetto trattamento in liberta&#39, occorre valutare la possibilita&#39 che gli immigrati siano sottoposti a normali ed elementari restrizioni della liberta&#39 personali, sempre ovviamente nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti. In queste strutture, ci sono sempre stati problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti. Aver portato a 18 mesi la permanenza nei Cie ha aggravato la situazione, ha significato destinare ancora piu&#39 uomini e mezzi per la sorveglianza, personale ancora una volta sottratto al territorio&#39.

(Sin/Col/Adnkronos) 20-AGO-10 16:27

IMMIGRATI: SINDACATO POLIZIA, ERRORE ALLUNGARE A 18 MESI PERMANENZA CIE

(ASCA) – Roma, 20 ago – Proprio i Cie, con le annesse rivolte e ferimenti tra immigrati e forze dell&#39ordine &#39rappresentano il simbolo piu&#39 chiaro della non incisivita&#39 delle politiche per la sicurezza dell&#39attuale Governo&#39. A sostenerlo, il sindacato di polizia Sap che rincara la dose: &#39Questo governo – sostiene infatti – sembra molto interessato agli annunci e alle conferenze stampa, ma non altrettanto attento ai problemi di poliziotti, carabinieri e, in questo caso, degli stessi immigrati&#39.
&#39La risposta del Governo – spiega Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap. – e&#39 quella di istituire Cie in ogni regione. Una risposta che rischia di non servire a nulla perche&#39, come abbiamo denunciato piu&#39 volte, i problemi sono legati in primo luogo alle strutture, che non sono all&#39altezza delle esigenze, e alla loro gestione, che va rivista completamente.
L&#39utilizzo dei militari, tanto per essere chiari, si e&#39 rivelato inutile. – secondo il sindacato di polizia – Durante la recente rivolta al Cie di Bari, per esempio, i militari presenti all&#39esterno non sono stati impiegati, sia perche&#39 normativamente non e&#39 previsto e sia perche&#39 non adeguatamente preparati per intervenire. Anche a Torino lo scorso inverno si e&#39 verificata una situazione simile&#39.
Secondo il segretario generale del Sap, &#39fallito l&#39esperimento del cosiddetto trattamento in liberta&#39, occorre valutare la possibilita&#39 che gli immigrati siano sottoposti a normali ed elementari restrizioni della liberta&#39 personali, sempre ovviamente nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti&#39.
&#39In queste strutture – conclude Tanzi – ci sono sempre stati problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti. Aver portato a 18 mesi la permanenza nei Cie ha aggravato la situazione, ha significato destinare ancora piu&#39 uomini e mezzi per la sorveglianza, personale ancora una volta sottratto al territorio. Per altro, l&#39aggravante della clandestinita&#39 ha incrementato enormemente il lavoro delle Questure, senza portare i risultati sperati perche&#39 da sempre il problema vero e&#39 costituito dalle espulsioni degli immigrati, possibili materialmente solo attraverso accordi bilaterali con i paesi dai quali provengono&#39.
gc/mcc/bra 201553 AGO 10

Apc-Immigrati/ Sap: Un errore allungare tempi permanenza nei Cie


Tanzi: “Governo piu&#39 interessato agli annunci che ai problemi”


Roma, 20 ago. (Apcom) – E&#39 un duro atto d&#39accusa nei confronti della politica sull&#39immigrazione e la sicurezza del Governo la dichiarazione di Nicola Tanzi, segretario generale del sindacato di polizia Sap. “Ancora tentativi di fuga, ancora colleghi feriti, ancora problemi per i centri di identificazione ed espulsione che ormai rappresentano il simbolo piu&#39 chiaro della non incisivita&#39 delle politiche per la sicurezza dell&#39attuale Governo, che sembra molto interessato agli annunci e alle conferenze stampa, ma non altrettanto attento ai problemi di poliziotti, carabinieri e, in questo caso, degli stessi immigrati”.

Secondo il sindacalista “la risposta del Governo e&#39 quella di istituire Cie in ogni regione. Una risposta che rischia di non servire a nulla perche&#39, come abbiamo denunciato piu&#39 volte, i problemi sono legati in primo luogo alle strutture, che non sono all&#39altezza delle esigenze, e alla loro gestione, che va rivista completamente. L&#39utilizzo dei militari, tanto per essere chiari, si e&#39 rivelato inutile. Durante la recente rivolta al Cie di Bari, per esempio, i militari presenti all&#39esterno non sono stati impiegati, sia perche&#39 normativamente non e&#39 previsto e sia perche&#39 non adeguatamente preparati per intervenire. Anche a Torino lo scorso inverno si e&#39 verificata una situazione simile”.

Per Tanzi, “fallito l&#39esperimento del cosiddetto trattamento in liberta&#39, occorre valutare la possibilita&#39 che gli immigrati siano sottoposti a normali ed elementari restrizioni della liberta&#39 personali, sempre ovviamente nel rispetto dei principi costituzionalmente garantiti”.

“In queste strutture – dice ancora Tanzi – ci sono sempre stati problemi, con frequenti rivolte e danneggiamenti. Aver portato a 18 mesi la permanenza nei Cie ha aggravato la situazione, ha significato destinare ancora piu&#39 uomini e mezzi per la sorveglianza, personale ancora una volta sottratto al territorio.
Peraltro, l&#39aggravante della clandestinita&#39 – conclude – ha incrementato enormemente il lavoro delle questure, senza portare i risultati sperati perche&#39 da sempre il problema vero e&#39 costituito dalle espulsioni degli immigrati, possibili materialmente solo attraverso accordi bilaterali con i paesi dai quali provengono”.

Red/Bar 201823 ago 10

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